Slow Wine Fair: Barolo e Amarone, due vini d’eccellenza per due cantine “a misura di famiglia”

“I nostri vini sono frutto del nostro amore e della nostra visione fresca, biologica e pulita, innovativi nel contenuto e nel packaging, e rappresentano l’espressione di una langa giovane, rinnovata ed entusiasta”.

A parlare sono due fratelli, Camilla e Francesco, giovani viticoltori a Grinzane Cavour e ora alla guida dell’azienda agricola La Carlina, nata nel 2014 per proseguire l’attività agricola familiare trasformandola in una realtà dinamica e specializzata basata sulla conduzione biologica ed ecosostenibile dei vigneti che si estendono tra le Langhe e il Monferrato.

Curiosando tra gli stand dei padiglioni di Slow Wine Fair 2023, a Bologna, siamo stati attratti, oltre che dai sorrisi di Camilla e Francesco, dalla bellezza e dall’originalità anche  visiva delle bottiglie, le cui etichette sono state disegnate interamente a mano con immagini variopinte ed evocative di spensieratezza.

L’azienda agricola La Carlina prende infatti il nome dalla cascina nel Monferrato della nonna di Camilla e Francesco, luogo di giochi estivi, feste e divertimenti. E così, per “targare” le loro bottiglie, i due giovani fratelli hanno scelto di renderle uniche rappresentando mongolfiere che si innalzano nel cielo, ruote panoramiche, bambini che fanno volare il loro aquilone o vanno in bicicletta come equilibristi su un filo, ragazze non proprio “taglia 42” che si divertono a volteggiare sull’altalena, tanto per citarne alcune.
All’assaggio, un vino nobile come il barolo, nebbiolo al 100%, sprigiona aromi ben definiti ed intensi di frutta rossa, rosa appassita e spezie. A seconda della vendemmia, assicurano Camilla e Francesco, può essere conservato 20 anni o più.

Dalle terre incastonate tra le Langhe e Monferrato ci siamo virtualmente spostati, cambiando banchi d’assaggio, a quelle della Valpolicella classica, dove Clementi, una piccola azienda vitivinicola familiare fondata dall’avvocato Pietro Clementi nel 1969 e trasformata in cantina di produzione nel 2003. In 14 ettari di terreno, si producono vini secondo la tradizione storica dei metodi della Valpolicella Classica, e nati dai suoi vitigni autoctoni: Corvina e Corvinone, Rondinella Molinara e Oseleta.

“La qualità dei nostri vini – spiegano in azienda – è aiutata dall’eccellente posizione dei campi, a 300-400 metri sul livello del mare, dove l’uva cresce e matura in una condizione ideale tra il terreno, l’esposizione, il clima gentile”.

I vini vengono affinati in botti di rovere, dove raggiungono il giusto equilibrio di profumi e sapori, preservando ed esaltando gli intensi aromi dei frutti, delle erbe e delle spezie che caratterizzano questo terroir. Fiore all’occhiello della cantina è l’Amarone, un vero e proprio “vino da meditazione”, tradizionale perché prodotto con metodi semplici e antichi che gli permettono di conservare a lungo i profumi di prugna, di ciliegia sotto spirito, di spezie.

Dopo l’appassimento delle uve per circa 4 mesi in plateaux di legno viene vinificato, successivamente travasato più volte e chiarificato naturalmente. In primavera, viene messo in botti di rovere per almeno 5 anni e viene, quindi, imbottigliato rispettando i tempi delle diverse annate, secondo le tradizioni di un tempo.
Da segnalare anche il Ripasso, il vino ottenuto con la rifermentazione del Valpolicella classico, che viene ripassato appunto sulle vinacce non pressate dell’Amarone, dove fermenta per circa 5 giorni. Viene poi svinato, travasato più volte, chiarificato naturalmente e, a primavera, viene messo in botti di rovere per almeno 18 mesi. Per la sua persistenza, i suoi profumi complessi e i sentori di frutta rossa, ciliegia, prugna e vaniglia è un vino che, come quello da cui deriva, non si dimentica facilmente.

Michela Nicolais

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