EXPO Dubai 2020 – Nella più grande mostra espositiva mondiale, la Urban Vineyards Association presenterà al mondo la realtà crescente e innovativa dei vigneti urbani come modello di turismo e di sviluppo cittadino sostenibile.
All’interno del Padiglione Italia, nello spazio dedicato alla Regione Piemonte, la vigna urbana sarà portatrice di un esempio di rigenerazione delle città.
L’associazione internazionale U.V.A. riunisce oggi 11 vigneti nati in città e situati in tutto il mondo e più precisamente le vigne di Torino, Milano, Venezia, Siena, Catania, Palermo, Parigi, Lione, Avignone e New York. I vigneti cittadini come esempio di “rigenerazione delle città” in un continuum con lo stile di vita sostenibile sempre più promosso e perseguito in tutte le sfere della società.
“Il vino in Italia è cultura, storia, tradizione, ma anche futuro”,
afferma Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte. “Per questo siamo molto orgogliosi che proprio dall’Italia, dal Piemonte, sia partita l’intuizione che ha portato oggi a una grande sinergia internazionale per valorizzare un gioiello raro e prezioso come le vigne urbane”. Il progetto ha infatti preso il via proprio da Torino, dove la “Vigna della Regina” è rinata all’interno di una delle antiche Residenze Reali, grazie soprattutto al supporto della Regione Piemonte con il progetto “Vendemmia Torino – Grapes in Town”.
“In un momento complesso a livello globale come quello che stiamo attraversando ormai da diversi anni è diventato fondamentale studiare nuovi approcci e promuovere modelli virtuosi per il nostro pianeta – Racconta Luca Balbiano, Presidente di U.V.A. – Una vetrina come quella dell’Expo Dubai è un’occasione imperdibile per poterci raccontare e per promuovere la nostra Associazione e i progetti in cui crediamo fortemente. Il vigneto urbano non ha soltanto valore dal punto di vista vitivinicolo.” Per l’Italia rappresenta molto spesso un’occasione unica di rivalutazione e di modernizzazione delle città in un Paese che intende sì, promuovere il suo patrimonio artistico culturale, ma anche preservare quello naturale, con uno slancio verso un futuro sostenibile e all’avanguardia nel rispetto dell’ormai affermato binomio tradizione-innovazione.
Quello della Vineyards Association si presenta dunque come “un modello innovativo per le città di domani, un inno alla bellezza sostenibile, un’opportunità da cogliere per dare vita ad un turismo più consapevole, intelligente e rispettoso. È l’esempio perfetto di come la Natura possa davvero salvare il mondo”, come ha ricordato il presidente dell’Associazione.
Di seguito la lista completa delle vigne urbane dell’U.V.A.:
- Regina all’interno di Villa della Regina a Torino
- la vigna Clos Montmartre di Parigi
- il Clos de Canuts a Lione
- i vigneti ritrovati della Laguna di Venezia
- la vigna di Castel di Pugna “Senarum Vinea”di Siena
- la Vigna di Leonardo all’interno della casa degli Atellani a Milano
- la Vigna del Gallo all’interno dell’orto botanico dell’Università di Palermo
- i filari di San Francesco della Vigna a Venezia
- il Clos all’interno del Palais des Papes di Avignone
- i filari di Rooftop Reds impiantati sui tetti di Brooklyn a New York
- la Etna Urban Winery di Catania