Io Vino, Selezione da Vitigno Autoctono torna puntuale per raccontare il vino in modo alternativo.
Dopo il successo decretato lo scorso anno torna a Roma per presentare e far conoscere una selezione di vitigni autoctoni tra Marche e Campania.
L’appuntamento per questa sesta edizione è domenica 12 marzo dalle 11 alle 19.30 a Roma, presso il TH Carpegna Palace (Via Aurelia 481).
Si conferma solido il format di degustazioni e seminari organizzati dall’Associazione Io Vino che pone l’attenzione su una serie di produzioni vitivinicole e aziende, soprattutto quelle minori e poco conosciute, di Marche e Campania.
Talent o meglio Wine Scout della situazione è Manilo Frattari, grande appassionato di vino e ideatore di Io Vino insieme alla moglie Romina Lombardi, che in ogni edizione riesce a proporre novità, accendere l’attenzione su produttori e prodotti e regalare approfondimenti su vitigni poco noti tipici di queste due regioni.
Come lui stesso conferma:
“Spesso ci chiedono perché scegliamo da sempre, senza mai cambiare, Campania e Marche come uniche regioni presenti a Io Vino. A nostro avviso, sono due regioni che hanno sicuramente sempre tanto da raccontare e da far scoprire, a partire dai produttori, dai vignaioli appassionati, che confermano la presenza all’evento e alle nuove generazioni che di questo lavoro stanno scoprendo difficoltà, sudore e soddisfazione. Sono territori che amiamo particolarmente e di cui ogni anno scopriamo cose nuove attraverso un’indagine sempre più ricca e profonda”.
Le Masterclass di IO VINO
Rimanendo in tema di approfondimenti e ricerca, come in ogni edizione non possono mancare le Masterclass che quest’anno puntano i riflettori su due vitigni in particolare come La Coda di Volpe per la Campania e il Bianchello del Metauro per le Marche.
Un primo seminario (ore 14.30) sarà “Bianchello del Metauro. Il vino che sconfisse le truppe cartaginesi alla prova dei tempi moderni”, a cura di Pierpaolo Rastelli responsabile regionale del Gambero Rosso. A seguire (ore 16.30) “Le strade alternative del bianco campano: Code a tratti”, a cura di Alessio Pietrobattista giornalista di guide del settore e curatore per la guida Slow Wine Lazio.
Sulla scia delle ultime edizioni anche per questo 2023 spazio dedicato a una serie di cantine “fuori dal coro” selezionate dagli organizzatori da ogni regione italiana e ospiti. “L’idea di avere ogni anno delle cantine ospiti sempre differenti, che non siano campane o marchigiane, nasce per una necessità di stimolo e confronto aperto con i produttori” sottolinea Manilo Frattari.
Novità letterarie da Io Vino
Novità di questa sesta edizione è l’apertura letteraria della manifestazione. Primo momento, previsto alle ore 12, dopo “il taglio del nastro” sarà la presentazione del libro di Raffaella Guidi Federzoni “Non sono ammesse scorciatoie” (Edizioni Scatole Parlanti). Chi vive il mondo del vino conosce bene Raffaella Guidi Federzoni, export manager di diverse aziende di fama internazionale e firma del blog l’Accademia degli Alterati.
Esordisce come scrittrice di un racconto solo parzialmente autobiografico. I vini della Fattoria dei Barbi accompagneranno la presentazione del libro in quattro versioni differenti, ma legate dal filo rosso del Sangiovese di Montalcino: Senza Solfiti 2021, Brusco dei Barbi 2019, Rosso di Montalcino 2020, Brunello di Montalcino 2017.
Io Vino conferma, dunque, la sua natura indipendente, il suo punto di vista originale e alternativo per raccontare il vino.