C’è la storia di un’amicizia dietro il successo di Corte Fusia, giovane e piccola azienda agricola nata nel 2014, molti anni dopo i pionieri della Franciacorta, territorio che vanta una delle eccellenze vitivinicole italiane più rinomate in tutto il mondo.
A dialogare con Gigi Nembrini e Daniele Gentile, in una affollata Masterclass svoltasi a Bologna nei giorni di FiVi, il mercato dei vignaioli indipendenti che di anno in anno vede aumentare il suo pubblico, è stato un altro vignaiolo che ne apprezza i prodotti, Lorenzo Mocchiutti.
Dalla sua azienda in Friuli Venezia Giulia ha viaggiato fino a “casa” di Gigi e Daniele – 7 ettari a Coccaglio (BS) di vitigni chardonnay, pinot nero e pinot bianco in una Corte del 1600 ristrutturata ai piedi del Monte Orfano – per condividere bicchieri di qualità.
Uno scambio di stima reciproca, insomma, che la dice lunga sul rapporto che si instaura tra chi fa vino nel segno dell’armonia e del profondo rispetto della tipicità del proprio territorio.
Ma cominciamo dall’inizio, la storia di due amici, appunto, dai tempi della Prima Comunione. Uno enologo, l’altro agronomo che dopo diverse esperienze lavorative re-intrecciano il loro percorso di vita proprio grazie a un vino, il loro vino. Punto di partenza: il forte sentimento di appartenenza ad un territorio di cui il vino è una delle espressioni più immediate e riconoscibili.
E’ nata così l’idea di fare vino all’insegna del massimo rispetto e della limitata invasività, in vigna e in cantina. Il risultato, oggi, è una produzione di 25-30 mila bottiglie l’anno di quattro tipologie di Franciacorta DOCG con metodo classico.
“Non avevamo un vitigno autoctono, abbiamo scelto vitigni difficili con cui confrontarci”, spiega Daniele a proposito dell’acidità come pilastro del loro vino, ma non come difetto. “Questa sottozona della Franciacorta – precisa infatti Gigi – è caratterizzata da temperature leggermente superiori, da un terreno roccioso, argilloso e mediamente più calcareo rispetto al territorio vocato”.
In degustazione a Bologna, sia con sboccatura à la volée, sia con sboccatura à la glace: Franciacorta DOCG Dosaggio Zero Millesimato 2011 / 2016 / 2018 e Franciacorta DOCG Riserva Blanc de Blanc “Orfano” Bruta Nature 2016. Tutti caratterizzati da una grande aromaticità.
E il futuro?
“Il clima sta cambiando, ormai è assodato. Forse dovremmo produrre altri vini, oppure gli stessi vini con altri metodi. L’importante è rimanere riconoscibili”. La rotta, per Gigi e Daniele, è già tracciata.
Michela Nicolais