Cesanese: Pileum, un’azienda “under 35” che produce vini da premio

Andare in avanscoperta nel cuore delle colline di Piglio, territorio di eccellenza del Cesanese, può riservare piacevoli sorprese, utili soprattutto a sfatare alcuni luoghi comuni di cui le nuove generazioni sono ii bersaglio per antonomasia.

Nel 2002 un gruppo di giovani amici e famiglie hanno scelto di scommettere sulla loro passione fondando l’azienda Pileum, tredici ettari coltivati a Cesanese di Affile, il vitigno nobile da cui si producono austeri vini quali il Cesanese del Piglio DOCG Classico, Superiore e Superiore Riserva.

Invece di cercare scorciatoie più a buon mercato, hanno puntato tutto sulla qualità e hanno saputo attendere il tempo necessario per mietere i frutti sperati. E il tempo ha dato loro ragione: l’azienda, infatti, è cresciuta avvalendosi di impianti moderni e tecnologicamente avanzati e i vini prodotti hanno acquisito il tratto inconfondibile dell’eleganza, conciliando la modernità con il massimo rispetto dell’antichissima tradizione vitivinicola del Cesanese nel suo territorio d’origine.

“Un ambiente che offre ispirazioni e la certezza che i grandi vini nascono nella terra: la sintesi della nostra storia è qui intorno a noi e in ogni nostro vino”,

spiegano in cantina. La filosofia è semplice e rigorosa: rispetto per la terra, la tradizione e la storia. Nella vineria, i ragazzi e le ragazze si alternano al bancone per essere sempre disponibili ad offrire degustazioni e consigliare la scelta dei prodotti da acquistare, con una squisita capacità di raccontare i propri vini che sa di orgoglio per i traguardi raggiunti, unita alla voglia di non smettere di migliorarsi.

Dalla casetta in pietra e in legno che ospita gli avventori si vedono i quindici ettari di vigneto,  tra i trecento ed i cinquecento metri sul livello del mare, di età variabile fra un anno e mezzo secolo, a coltivazione esclusivamente manuale, secondo i principi dell’agricoltura biologica. I quindici ettari vitati a sono composti da piccoli appezzamenti dislocati nelle aree di Piglio meglio esposte e storicamente più vocate alla viticoltura. La produzione annua si attesta tra i 40 ed i 60 quintali per ettaro per la varietà di Cesanese di Affile in purezza e 60/80 quintali per ettaro per i bianchi da uve di Passerina del Frusinate.

Le uve selezionate sono raccolte a mano, seguendo scrupolosamente i tempi di maturazione in vigna. La fermentazione è realizzata in vasche d’acciaio a temperatura controllata, in modo da preservare i valori aromatici ed organolettici dei frutti. L’affinamento avviene in modo tradizionale in grandi botti di legno di rovere francese, mentre i Riserva riposano in barrique.

Tra le proposte selezionate, abbiamo assaggiato “I cloni”, un Cesanese di Affile 100% frutto del raccolto di un singolo vigneto, a 425 metri di altitudine: dopo la fermentazione spontanea e la maturazione in acciaio, viene imbottigliato in luna calante e non filtrato. Dal colore rosso con riflessi rubino, colpisce il palato per i sentori di freschezza e di frutta giustamente matura.

Molte le etichette premiate, tra cui Bolla di Urbano, che anche quest’anno si è confermato tra i migliori vini d’Italia, aggiudicandosi i cinque grappoli della Guida Bibenda 2022.

Tra i progetti futuri di Pileum, c’è anche quello di affiancare un ristorante alla vineria e alla cantina, per valorizzare i prodotti del territorio ciociaro e far risaltare l’abbinamento con i vini autoctoni.

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