150 etichette per un totale di 60 aziende vinicole, prevalentemente della regione Lazio e aderenti al Movimento Turismo del Vino. Questi i numeri dell’evento “Calici di Stelle” che ha avuto l’onore di essere il primo evento a calpestare le magiche superfici del Ponte della Musica Armando Trovajoli a Roma, dal 27 al 29 luglio.
Passeggiando tra le arcate del Ponte, con i calici illuminati dalle luci del tramonto e poi da quelle delle stelle, abbiamo percorso un cospicuo spicchio dell’Italia dei vini da nord a sud, immergendoci in realtà vitivinicole molto diverse tra loro. Ad animare questo splendido scenario degustativo c’erano i produttori delle varie aziende protagoniste, tutti ben disposti a raccontarci la storia dei loro vini con passione e professionalità.
Tra loro spicca Fabrizio Santarelli, patron della rinomata cantina “Castel de Paolis”. Nata sui resti dell’omonimo castello medievale che a sula volta sorgeva su rovine romane, l’azienda vanta una tradizione familiare iniziata negli anni ‘70 e portata ad espansione nel 1985 da Giulio Santarelli -all’epoca sottosegretario di stato al Ministero dell’Agricoltura e Foreste – con il chiaro obiettivo di produrre vini di grande qualità in una delle zone certamente più vocate del Lazio.
Ci troviamo a Grottaferrata, nel cuore dei Castelli Romani, a 270 mt sul livello del mare con vigne che poggiano su terreni vulcanici e che godono di un piacevole clima mite. L’esperienza familiare, l’attenzione costante al processo di maturazione delle uve che termina con l’utilizzo del ghiaccio secco sulle uve appena vendemmiate per mantenere la freschezza e fragranza degli aromi ed impedire l’inizio della fermentazione prima della pressatura e la termoregolazione dei mosti, danno origine a vini moderni e di grande eleganza.
Ne è un esempio il pluripremiato “Donna Adriana IGT Bianco Lazio”, 80% viognier e 20% malvasia del Lazio. Fermentato per l’85% in acciaio a temperatura controllata e per il 15% in barrique, questo vino dal colore giallo dorato sprigiona aromi di frutta esotica e pesca, rivelandosi poi al palato con un’ottima sapidità, morbidezza, persistenza e uno straordinario potenziale di evoluzione.
Per la sua estrema ricercatezza ci ha poi colpito il vino rosso di punta della cantina: “I Quattro Mori IGT Rosso Lazio”, nato da un uvaggio in perfetto stile francese di Shiraz 40%, Cabernet Sauvignon 30%, Merlot 20% e Petit Verdot 10%.
Il passaggio in barrique Troncais e Allier e l’affinamento in bottiglia di 18 mesi conferiscono al vino piacevolissime note di spezie, cuoio e vaniglia che ben completano le note dominanti di ribes e frutti di bosco.
Al gusto, l’equilibrata tannicità, la morbidezza e la persistenza fanno sì che questo vino possa mantenere altissimo il livello qualitativo negli anni.
Ultima chicca in assaggio il prezioso moscato rosa 100% “Rosathea IGT Rosso Lazio Dolce”. Affinamento in acciaio, ritroviamo al sorso un vino morbido ed avvolgente, guidato da un bell’equilibrio tra componenti fresche e parti dolci.
Sul versante opposto del Lazio, nel punto più a nord del Comune di Fiumicino, immersa in una zona vocata alla produzione di vino tra Cerveteri e Ceri, si trova la cantina Solis Terrae. 5 ettari di vigneto dedicati alla produzione della DOC Roma.
Tra i vini presentati all’evento “Calici di Stelle” colpisce immediatamente il DOC Roma Bellone, vinificato in purezza. Dal vivissimo e sorprendente colore giallo dorato, il vino si mostra al palato con un bouquet squisitamente aromatico, con note di frutta a polpa gialla e accenni di frutta esotica. Fresco e avvolgente, si delinea come il compagno perfetto per le serate estive.
Tra il Mar Adriatico e il Gran Sasso, nel territorio delle Colline Teramane, troviamo invece uno dei grandi nomi del panorama vitivinicolo abruzzese: l’Azienda agricola San Lorenzo, viticoltori dal 1890.
La posizione strategica consente all’azienda da 160 ettari vitati di godere da un lato dell’aria di montagna e dall’alto della brezza marina, come pure di una forte escursione tra giorno e notte che influisce positivamente sull’accrescimento delle piante e la maturazione delle uve.
In questo panorama suggestivo si è affermato il successo della cantina a conduzione familiare, giunta ormai alla quinta generazione di viticoltori. Della vasta selezione di vini prodotti dall’azienda teramana, citiamo innanzitutto il principe dei rosati del centro Italia: il cerasuolo. Il “Casabianca Cerasuolo DOC” di San Lorenzo è ottenuto da uve 100% Montepulciano d’Abruzzo. Perfetta espressione dell’inconfondibile identità del cerasuolo DOC, di cui se ne possono riconoscere tutti i tratti, questo vino rosato rappresenta appieno la maestria dell’azienda nel riprodurre fedelmente uno dei marchi di fabbrica della regione abruzzese.
Restando in tema rosa, abbiamo poi assaggiato il Rosato Spumante Brut, da uve 90% Montepulciano d’Abruzzo e 10% Cabernet Sauvignon. Questa affascinante, delicata e fresca bollicina viene prodotta con criomacerazione in fase pre-fermentativa e successiva fermentazione a bassissima temperatura.
Segue l’affinamento in acciaio e la presa di spuma a bassa temperatura per 120 giorni secondo il metodo Charmat. Dal perlage fine e persistente, si presente al naso con intense note floreali di rosa canina e aromi di sottobosco.
A.B.