Dal Piemonte alla Sardegna. Un viaggio plurisensoriale attraverso tutta la Penisola, con una speciale “appendice” dedicata alla Francia, zona Champagne, Borgogna e Bordeaux, e all’Albania. E’ la fotografia della seconda edizione di ViniAmo, kermesse che l’11 maggio scorso ha portato nella Capitale, negli ampi e luminosi spazi dell’Hotel Cristoforo Colombo all’Eur, oltre 250 etichette in assaggio.
Tre ettari vitivinicoli nel verde della Tuscia Viterbese. Siamo a Vignanello, ed è qui che due amici, giovani vignaioli hanno deciso nel 2019 di intraprendere un’avventura il cui obiettivo ambizioso era quello della rivalutazione dei vitigni autoctoni. L’Azienda Casamecocci, grazie a loro, è riuscita a coniugare insieme una antica vocazione vitivinicola – che nei 18 ettari totali di estensione si estende alle pendici orientali dei Monti Cimini tra noccioleti, uliveti e castagneti secolari – e la creatività tipica di chi intende scommettere sull’innovazione.
Il risultato della prima vendemmia è Malandrino che già dall’etichetta, in cui è raffigurata una mano stilizzata con uno spillo che si accinge furtivamente a bucare il palloncino in primo piano, promette di mescolare le carte, come fa presagire il nome. Il vitigno è un mix di Trebbiano, Malvasia Bianca, Greco di Vignanello e Grechetto, vinificato rigorosamente dopo la raccolta manuale e la pressatura diretta delle uve, con affinamento di 6 mesi in acciaio. Il risultato è un bianco dal profumo intenso con spiccate note floreali e minerali, fresco al palato ed equilibrato.
“Il vino si fa in vigna e non in cantina”: è la filosofia dell’azienda Podere Casa al Vento, che a Montepulciano segue la tipica tradizione toscana della cantina posta sotto la casa patronale, oggi trasformata in agriturismo.
L’azienda è immersa nelle verdi campagne senesi, tra le colline della Val di Chiana e della Val d’Orcia e si estende per 20 ettari di cui 7 a vigneto, 4 piantati nel 2001, 1 nel 2014 e 2 nel 2021. Fiore all’occhiello della produzione a carattere familiare, nell’incrocio delle generazioni, è naturalmente il Vino Nobile di Montepulciano, 100% Sangiovese affinato per 24 mesi in botti di rovere, che diventano 36 mesi, più sei mesi in bottiglia, per la preziosa versione Riserva.
Da segnalare – e non solo per l’eleganza delle bottiglie, marchio di fabbrica di tutta la gamma – anche Brutus, un Cabernet Sauvignon in purezza dal colore rubino intenso con riflessi violacei, sentori di viole e frutti rossi, dotato di ottima persistenza, intensità e potenza.
Far conoscere ad intenditori ed estimatori nel mondo le caratteristiche straordinarie di un Franciacorta a tiratura limitata: è la scommessa di Coronea, società agricola di Gussago, in provincia di Brescia, che all’estremità sud est dell’arco morenico della Franciacorta ospita da decenni un vigneto dalle caratteristiche uniche, con i filari che si rincorrono come una corona attorno alla cima del piccolo colle terrazzato su un’estensione complessiva di tre ettari interamente dedicati alla produzione di Franciacorta.
Le uve provengono da vitigni 100% Chardonnay e vengono raccolte solo dopo aver raggiunto il perfetto equilibrio tra contenuto zuccherino e struttura acidica. L’imbottigliamento viene fatto in primavera per la “presa di spuma” ed il Coronea si può così fregiare del titolo “Franciacorta DOCG” solo dopo un minimo di 18 mesi di invecchiamento per il Brut e 24 mesi per il Saten. La produzione è di 10.000 bottiglie all’anno.
Michela Nicolais