Vinario4 e “La Sindrome di Bacco”, con i suoi appuntamenti ci porta ad esplorare i territori che circondano la Capitale, scoprendone le unicità, la comprensione dei luoghi, delle persone e dei sentimenti che le animano. Il racconto parte dal produttore, attraverso le sue parole, le immagini, si porta avanti la narrazione che termina nella degustazione.
L’Azienda agricola Papalino, situata tra i terreni di origine vulcanica di Castiglione in Teverina nel cuore della Tuscia, al confine tra Lazio e Umbria.e produttrice di quattro particolari tipologie di vino. I vitigni autoctoni quali grechetto, violone, sangiovese, malvasia e procanico vengono lavorati con tecnologie all’avanguardia senza rinunciare alla tradizione.
L’azienda nacque nel 1960, ci spiega Erminio, “quando nonno Ercole acquistò i terreni dove oggi sorgono i nostri vitigni e anche i nostri ulivi. Parliamo di circa sette ettari, dei quali tre già impiantati con dei vitigni e altri due in fase di impiantamento, tutti esposti in maniera tale da accogliere il sole fin dalle prime luci dell’alba”. Raccontandoci la nascita dell’attività di famiglia, dimostrandoci come la passione sia passata di padre in figlio da ormai tre generazioni.
A oggi, l’Azienda Agricola Papalino è nota in particolare per la produzione di sei vini, tre rossi e tre bianchi dai nomi che richiamano alla Storia e alla mitologia, come il grechetto “Ametis”. “Abbiamo scelto questo nome per più motivi”, spiega Erminio, “innanzitutto, perché greci e romani credevano che le ametiste fossero in grado di mitigare gli effetti alcolici del vino, e poi perché Ametista è anche il nome di una ninfa che attirò le attenzioni del dio del vino Bacco. Disperata, la fanciulla chiese aiuto alla dea Diana, che la tramutò in una pietra preziosa per nasconderla. Adiratosi per l’inganno, Bacco la identificò, rovesciandole addosso una coppa di vino, conferendole per sempre il colore violetto che la caratterizza”.
I vini in degustazione:
Senauro
Sangiovese e Merlot
Raccolta manuale, vinificati separatamente in acciaio per poi riposare in Barrique di rovere francese per 8-12 mesi.
Solidago
Violone in purezza
Raccolta manuale, vinificazione in acciaio con frequenti e delicati rimontaggi
Ametis
Grechetto 100%
Tre vendemmie dalla fine di agosto all’ultima di settembre. Affinamento in acciaio e in piccola parte in tonneau di rovere francese.
Laziulum
Procanico e Malvasia
Macerazione prefermentativa sulle bucce a temperatura controllata, in acciaio 4-5 mesi.
Con tutta la loro voglia di fare, Erminio e Gabriele Papalino dimostrano lo spirito imprenditoriale che significa non darsi mai per vinti, continuare a impegnarsi e dare sempre il massimo in ogni cosa.
L’azienda Papalino, infatti, è nata grazie a molti sforzi e sacrifici economici: un vero e proprio investimento e un modello da seguire per il territorio della Tuscia.