Due fratelli e una scommessa: “dare voce ad una vallata che si sta risollevando, dopo il terremoto, e valorizzare un territorio poco conosciuto a livello vinicolo, ma senza assecondare il mercato”.
Edoardo e Letizia Cossignani, che dal 2017 hanno raccolto il testimone del nonno Saturnino, vignaiolo dagli anni Quaranta, raccontano così la loro audace idea di puntare per il vigneto di famiglia su una produzione dedicata esclusivamente agi spumanti Metodo Classico. Li abbiamo incontrati girovagando per i banchi di assaggio di Only wine, il salone nazionale dei giovani produttori e delle piccole cantine che ha radunato a Città di Castello 100 case vinicole.
Siamo in Val Menocchia (Massignano, provincia di Ascoli Piceno), 400 metri sul livello del mare: una vallata dove il mare si è ritirato, e dove ad agosto si può registrare un’escursione termica che può arrivare fino a 12 gradi. Un terroir ideale per due vitigni autoctoni: il Pecorino per la versione Blanc ed il Sangiovese per la versione Rosè, “rivisitati” però in veste del tutto nuova.
Il risultato è una produzione di circa 10mila bottiglie di spumanti biologici marchigiani che, nella versione rosè, acquistano un gusto vellutato e fresco grazie alle note di marasca, melograno, prugna verde selvatica e ai sentori di rosa, mentre nella versione Blanc de Blancs le note fruttate di mela rosa dei Sibillini i uniscono ad un gusto secco e sapido.
Non solo l’Aglianico, il vitigno principe della zona, ma anche il Fiano e il Traminer Aromatico, il primo e finora l’unico lavorato in purezza in Basilicata. E’ la scelta della Cantina Solagna del Principe, nata nel 2019 a Barile, alle pendii del Vulture, un antico vulcano che, la cui attività, ormai cessata, ha contribuito a conferire a questo territorio caratteristiche uniche in termini di fertilità.
Nata nel 2019, l’azienda produce circa 30mila bottiglie annue e seleziona uve provenienti esclusivamente da vigneti ubicati nel territorio di Barile, molti dei quali coltivati con procedimenti rigorosamente biologici.
E da un clone altoatesino è nato un altro Traminer aromatico, quello prodotto dall’azienda agricola vitivinicola Borgo delle Oche, 10 ettari nella zona del Friuli Doc Grave coltivati all’insegna di una massima chiara e precisa: la ricerca della qualità tramite un patto di massimo rispetto tra le persone e le materie prime.
“Il rispetto da parte nostra – spiegano dalla cantina – consiste nell’utilizzare in maniera coscienziosa le risorse a nostra disposizione, nell’attendere pazientemente i tempi che la natura impone e nel cogliere al momento giusto il frutto del lavoro dell’uomo, ma anche del suolo, dell’aria, dell’acqua, del sole e delle piante”.
Un percorso che conduce direttamente alla realizzazione di prodotti complessi e di grande personalità come il Lupi Terrae, vero “biglietto da visita” dell’azienda frutto dell’uvaggio di vitigni bianchi autoctoni, o il Friulano, una malvasia da abbinare a pesce, prosciutto crudo, primi piatti e formaggi freschi.
Michela Nicolais