Il futuro è verde, anche nel panorama vitivinicolo italiano: vini biologici, sostenibili e a basso contenuto alcolico sono il ritratto della nuova domanda di vino nel Belpaese.
il 64% dei consumatori presta attenzione soprattutto alla denominazione di origine e all’indicazione geografica. Il 20% del campione intervistato ha dichiarato di controllare la presenza di marchi bio e certificazioni di sostenibilità, mentre il 12% tiene d’occhio la gradazione alcolica, in crescita rispetto al 9% dello scorso anno. È quanto emerge dalla ricerca condotta da Valoritalia – l’ente che annualmente certifica il il 43% delle denominazioni di origine in Italia per circa 2 miliardi di bottiglie e 8 miliardi di euro di valore – in collaborazione con Nomisma, società di ricerca di mercato.
La sostenibilità è un concetto che coinvolge e influenza sempre di più la spesa generale degli italiani – il 61% di loro – e di certo non risparmia il vino. “La ricerca di Nomisma Wine Monitor – ha affermato Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Equalitas – definisce scenari in costante evoluzione, dove concetti come quello della sostenibilità, declinato nelle sue diverse accezioni, offrono importanti impulsi alle trasformazioni dei mercati e alle richieste degli stessi. Questo sia dal lato della domanda che sul fronte dell’offerta”.
Protagonisti dell’indagine 100 imprese vitivinicole e 1000 consumatori di vino tra i 18 e i 65 anni intervistati in due momenti diversi, a distanza di un anno l’uno dall’altro (a settembre 2020 e 2021). “La gran parte delle imprese intervistate ritiene infatti che i vini biologici, sostenibili e a basso contenuto alcolico saranno quelli che guideranno i trend di mercato del prossimo futuro – ha dichiarato Denis Pantini, responsabile agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma – e per intercettare queste opportunità, il ruolo delle certificazioni diventa sempre più importante, in particolare per eliminare quella discrasia esistente nel consumatore tra richiesta di un attributo e acquisto effettivo del vino che lo rappresenta”.
Più in generale, dalla ricerca emerge anche l’aumento complessivo dei volumi: nonostante la pandemia, nel 2021 i volumi nel settore vitivinicolo sono aumentati del 13% rispetto al 2020. La pandemia e la conseguente chiusura di ristoranti e attività non ha fermato neanche l’imbottigliamento complessivo, che ha registrato una crescita dell’1% nel 2020. Ciò che caratterizzerà il trend del mercato futuro sarà sicuramente, stando ai dati, un’attenzione sempre maggiore verso la sostenibilità, tema che abbraccia ormai ogni sfera del mercato italiano e non.